Lunedì 27/06/22 si è svolto l’evento di presentazione di RobotIT di CDP, il fondo di investimento per la robotica gestito da Pariter Partners. Io e Manuele Bonaccorsi, Co-Robotics, abbiamo partecipato in rappresentanza di Open Seed. I panel sono stati di particolare interesse, grazie anche agli ospiti presenti. Questi i punti salienti.
I punti essenziali
- Giovanni Gorno Tempini, Presidente CDP ha ricordato che sono 3 gli attori che devono agire per rendere la robotica un eccellenza italiana: imprese, accademia e istituzioni. La dimensione media delle imprese non facilità l’investimento in ricerca oltre una certa cifra, inoltre le aziende italiane non sono abituate a pensare al VC come ad una forma di investimento possibile. Abbiamo un sistema eccellente a livello di accademia, ai vertici mondiali in robotica e automazioni ma difficilmente università e imprese si incontrano. Il settore pubblico sta lavorando per fare da ponte, ma i 3 soggetti devono superare le reticenze del passato, la troppa distanza che ha fatto perdere troppe opportunità. Gli investimenti in innovazione sono rischiosi e alto livello di incertezza ma non si può pensare a una crescita senza lo spirito per il nuovo. Il mercato dei capitali sta recuperando il ritardo accumulato. I mercati pubblici sono importanti, le startup devono poter vedere IPO come una concreta opportunità.
- Il mercato della robotica in Italia conta 104 imprese con un fatturato complessivo di €7 mld, ha dichiarato Francesca Bria, Presidente CDP Venture Capital SGR. CDP ha investito in RoboIt €40 m per spinoff e POC, con l’obiettivo sviluppare nuove imprese.
- Cecilia Laschi, Professoressa National University of Singapore, ha scritto oltre 300 pubblicazioni ed è l’inventrice della soft robotic. Questa teoria parte dal presupposto che il corpo è cedevole e nei nostri movimenti utilizziamo quella che viene definita embodied intelligence. Per intenderci nei suoi studi la professoressa Laschi utlizza il polipo come modello. Per approfondire leggi anche: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/frobt.2021.724056/full
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Week-end a Genova
Ho scritto questo post dopo un week-end intenso a Genova, sul treno di ritorno a Roma, pregando che non ritardi come l’andata. Mi occupo di innovazione e dopo tanti anni a Milano sono tornata in Umbria. Durante l’isolamento dovuto dal Covid19 mi ero dimenticata cosa volesse dire viaggiare in Italia quando non vivi in una grande città. Al 4 viaggio in meno di due mesi la mia soglia di tolleranza con le ferrovie in Italia è decisamente molto ma molto bassa. Cerchi di incastrarti con i treni che (non) hai a disposizione, cogli l’occasione per incontrare amici che hai incontrato solo virtualmente e poi scopri di aver fatto i conti senza l’oste. Per fortuna che la serata è stata rallegrata da una cena stile genovese da L’Ostaia de Zena, il ristorante al primo piano del MOG. Grazie Ema!
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Selvaggia Fagioli
Sono una Innovation Change Manager, Strategy Advisor per Startup e Imprese, Scrum Master Certified. Co-founder di The Assistant Academy. Business Angel sensibile alle tematiche di genere e di sostenibilità.